Articolo di Giuseppe Braga pubblicato sul Verona-in.it

Venerdi 8 ottobre ho partecipato  all’incontro promosso presso il “Parco 900” di Chievo per ascoltare dai progettisti gli interventi previsti per possibili nuove destinazioni della ex Villa Pullé di Chievo, unitamente alle sue pertinenze, dismessa ed abbandonata dall’INPS dal 1960. 

L’incontro, e’ stato promosso da esponenti della proprietà, una Società facente capo alla Cassa Depositi e Prestiti, controllata dal ministero dell’Economia e Finanze e ha visto la presenza anche del Vicesindaco di Verona Luca Zanotto e dell’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala.

I progetti illustrati prevedono che all’interno della struttura vengano ricavati dei mini alloggi autonomi da destinare come residenze per una popolazione anziana, unitamente ad altri strutture per servizi collettivi, con un possibile spazio da dedicare per finalità  pubbliche (circa 1400 metri quadri, pari al 30% della superficie), fra le quali uno riservato per l’infanzia, con la possibile realizzazione di un asilo.

Credo si possa dire che finalmente qualcosa si sta muovendo, forse anche per le tante sollecitazioni e azioni promosse da parte di varie gruppi, associazioni, organizzazioni sindacali ed altri ancora nel corso dei diversi decenni durante i quali abbiamo assistito alla penosa agonia di quella che fu una eccellente residenza, utilizzata negli anni ’20 del secolo scorso per la cura della tubercolosi.

Non è mia intenzione entrare nel merito dei progetti e delle possibili future nuove destinazioni della struttura, la cui competenza fa capo agli appositi organismi preposti dal Comune ed al Consiglio Comunale. Tuttavia, credo sia possibile muovere alcune osservazioni circa l’impatto che la nuova destinazione potrebbe riscontrare in materia di traffico, anche in relazione agli accessi previsti da via Monte, che reputo non in grado di sopportare un nuovo carico viabilistico, anche per i problemi legati alla sosta dei veicoli dei futuri residenti.

Sono convinto che a pensar male si fa peccato, ma spesso si possono trovare certe risposte. Per questo, nel corso dell’incontro ho richiesto ai progettisti e agli amministratori presenti “se, quando e come”, intendano recuperare le numerose e preziose opere d’arte che facevano parte delle diverse collezioni, unitamente alle tantissime sculture che erano presenti sia nella villa, nelle sue pertinenze, nei recinti, sui viali e nei tanti spazi aperti del parco; opere che in passato vennero in parte rimosse e “parcheggiate” presso le diverse sedi della Sopraintendenza, come risulta da documenti risalenti al 1983. E ciò anche perché ritengo che nel corso degli anni molte di queste possano essere state oggetto di altre… attenzioni!

Infine, considerati gli immensi ed evidenti danni subiti dalla struttura sotto il profilo economico, oltre al degrado dell’insieme del compendio, ho ritenuto di dover chiedere ai rappresentanti della proprietà della ex Villa Pullé, e agli amministratori del comune di Verona  presenti a questo incontro, di procedere alla individuazione e di denunciare gli eventuali responsabili per i danni subiti anche al fine di un possibile doveroso risarcimento.


Giuseppe Braga è nato a Verona il 12 giugno del 1943. Ha lavorato alle Officine e Fonderie Leopoldo Biasi di Verona. È stato dirigente e membro della segreteria FIMCISL di Verona; dirigente e Segretario generale Federchimici CISL di Verona; Segretario generale SICET CISL di Verona e Responsabile organizzativo Confederazione; consigliere di terza Circoscrizione in Borgo Milano. Durante l’attività sindacale ha ricoperto varie cariche.